Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) si manifesta attraverso ossessioni (pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ricorrenti, percepiti come disturbanti e incontrollabili) e compulsioni (comportamenti o rituali ripetuti con lo scopo di ridurre l’ansia generata dalle ossessioni).
Chi soffre di DOC spesso riconosce l’irrazionalità delle proprie paure, ma non riesce a interrompere il circolo vizioso che si instaura tra pensiero ossessivo e comportamento compulsivo.
Obiettivi terapeutici
Nel mio lavoro clinico pongo sempre tre obiettivi centrali:
Strategie di risoluzione
Il percorso terapeutico viene sempre personalizzato, ma alcuni strumenti si rivelano particolarmente efficaci:
Conclusione
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo può rappresentare una sfida intensa nella vita quotidiana, ma non deve diventare un ostacolo insormontabile. È importante riconoscere che dietro ai sintomi vi è una persona con risorse, interessi, valori e capacità che vanno ben oltre il disturbo. Coltivare la consapevolezza che la propria identità non si riduce alle ossessioni e alle compulsioni può favorire un senso di fiducia e di speranza.
Un elemento cruciale è non isolarsi: la condivisione delle difficoltà con persone di fiducia può alleggerire il peso del silenzio e ridurre il senso di solitudine. Anche piccoli gesti quotidiani, come prendersi cura di sé, ritagliarsi momenti di piacere e rallentare il ritmo quando necessario, contribuiscono a rinforzare la resilienza.
Infine, ricordare che il cambiamento è un processo graduale permette di accogliere ogni passo avanti come una conquista. Anche i progressi più piccoli hanno un grande valore, perché testimoniano la capacità di affrontare le difficoltà e di costruire un percorso di vita più libero, autentico e sereno. Come terapeuta, credo fermamente che il cambiamento sia possibile e che ogni passo, anche il più piccolo, sia un segnale concreto di resilienza e guarigione.
Dott.ssa Stefania Baldassarre
Psicologa
Forlì
Psicologa
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Iscritto all'Ordine degli Psicologi/Medici della Regione Emilia Romagna col n. 2031 dal 1998