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La crisi adolescenziale: come accompagnare chi sta crescendo

Nella mia esperienza clinica ho incontrato moltissimi adolescenti e famiglie alle prese con la cosiddetta crisi adolescenziale. È una fase di vita complessa e affascinante, che porta con sé grandi cambiamenti, ma anche momenti di disorientamento. L’adolescenza non è solo “ribellione”: è un tempo in cui ragazzi e ragazze cercano di costruire la propria identità, di distinguersi dal mondo dei genitori e di trovare un nuovo equilibrio interiore. Spesso questo processo genera tensioni, conflitti e un senso di instabilità che può mettere in difficoltà non solo il giovane, ma anche tutto il nucleo familiare.

  1. Cosa intendo per crisi adolescenziale

    La crisi adolescenziale è un momento di transizione tra l’infanzia e l’età adulta. Non riguarda solo cambiamenti fisici e biologici, ma soprattutto trasformazioni emotive, cognitive e relazionali.

    • Scompenso evolutivo: può emergere un improvviso squilibrio che si manifesta con sbalzi di umore, cali scolastici, cambiamenti improvvisi nelle amicizie o nelle abitudini.
    • Ridefinizione delle relazioni: l’adolescente mette in discussione regole e valori familiari, sperimenta nuove appartenenze e può sembrare distante o irraggiungibile.
    • Ricerca di identità: è la fase in cui ci si chiede “Chi sono?” e “Chi voglio diventare?”, spesso con un vissuto di incertezza e fragilità.
  2. I segnali che osservo

    Alcuni comportamenti possono far intuire che la crisi stia diventando più difficile da gestire:

    • isolamento sociale e rifiuto del dialogo con la famiglia
    • calo delle prestazioni scolastiche e perdita di interesse nelle attività quotidiane
    • irritabilità, scatti di rabbia, o al contrario chiusura e apatia
    • alterazioni nei ritmi del sonno e dell’alimentazione
    • sensazioni persistenti di tristezza, noia o vuoto interiore
  3. Il mio approccio terapeutico

    Accolgo i ragazzi in un luogo sicuro, dove possano sentirsi ascoltati e compresi. Spesso i genitori mi dicono che i loro figli “non parlano con nessuno”: ecco perché lo spazio terapeutico diventa fondamentale, perché offre un canale di comunicazione nuovo e privo di giudizi.

    Il mio lavoro si basa su:

    • colloqui individuali con l’adolescente per comprendere le sue emozioni e difficoltà
    • interventi cognitivo-comportamentali, che aiutano a gestire pensieri disfunzionali e a sviluppare strategie concrete
    • incontri con i genitori, per fornire strumenti educativi e comunicativi più efficaci
    • valutazioni psicodiagnostiche, quando necessario, per avere un quadro più chiaro e personalizzare il percorso
  4. Obiettivi che perseguiamo insieme

    • ristabilire ritmi di vita più equilibrati (sonno, studio, relazioni)
    • rafforzare l’autostima e la fiducia in sé
    • migliorare il dialogo genitori-figli
    • sviluppare capacità di gestione delle emozioni come rabbia, ansia o tristezza
    • favorire un senso di appartenenza e progettualità verso il futuro

    La crisi adolescenziale non è una malattia, ma una fase naturale e necessaria della crescita. Quando diventa difficile da affrontare, chiedere un sostegno psicologico significa prendersi cura del benessere del ragazzo e dell’intera famiglia. Nel mio lavoro accompagno genitori e figli in questo percorso, con rispetto, ascolto e strumenti pratici che possono davvero fare la differenza.

Dott.ssa Stefania Baldassarre
Psicologa
Forlì

Dott.ssa Stefania Baldassarre

Psicologa

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Iscritto all'Ordine degli Psicologi/Medici della Regione Emilia Romagna col n. 2031 dal 1998

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